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HAPPY END!

 

  • HAPPY END! 1° Appuntamento (Martedì 15 aprile 2014)

    Martedì 15/4/2014 alle ore 21.00

    Happy end!

    Da ora in poi ancora un  nuovo appuntamento con il  bel cinema, ma solo quello che… finisce bene !!!!!

    E’ricca, la sposo , l’ammazzo!

    Un film di Elaine May,

    Titolo originale:A new Leaf,

    soggetto Jack Ritchie

    con Walter Matthau , Elaine May ( anche sceneggiatrice),

    fotografia Gayne Rescher,

    musiche Neal Hefti,

    montaggio Don Guidice e Fredric Steinkamp

    Commedia, USA, 1971 , 102'

    Ancora un nuovo battesimo ad Alphaville in questo vivacissimo 2014 ricco di iniziative e successi in particolare tra i format ‘neonati’ dello storico Cineclub romano! Dopo LI SALVI CHI PUO’, contenitore cinematografico periodico appassionato di  cinema bello e dimenticato giunto già alla sua settima apprezzata proposta cult ,  nasce su richiesta incalzante dei nostri appassionati spettatori( i tempi bui che stiamo attraversando?!?, l’ottimismo in quanto unica salvezza!?!, semplicemente  la scelta del sorriso?) un nuovo, periodico appuntamento con HAPPY END!, il bel cinema d’autore passato e presente dedicato a chi vuole che le storie proposte finiscano bene… e non a scapito della qualità, naturalmente! E dunque saranno previlegiate via via pellicole in cui la commedia, la farsa, il grottesco, il gioco, l’amore faranno la loro bella figura … e finalmente tutti vivremo almeno per una sera felici e contenti!!!

    Ad Alphaville  è possibile ridere e sorridere di gusto con le più belle commedie della storia del cinema!

    Come anche per LI SALVI CHI PUO’, ai cinèphiles  spetta in ogni caso il compito di stanare le  belle storie a lieto fine… a noi di Alphaville il dovere di iniziare l’imperdibile serie con un titolo made in USA davvero di successo all’epoca, quel E’ ricca, la sposo, l’ammazzo  (A new Leaf in originale) tratto dal racconto The Green Heart di Jack Ritchie in cui un playboy scapolo di mezza età e vicino alla bancarotta sposa una zitella miliardaria, bruttarella, goffa e appassionata di botanica con il preciso scopo di…eliminarla! “Deliziosa commedia, cento minuti di divertimento garantito. Anche se lei lo ha disconosciuto, è il miglior film di E. May che qui ha fatto tutto: sceneggiatura, regia e interpretazione al fianco di un Matthau irresistibile. Intelligenza e sarcasmo.”Font Morandini

     

    È ricca, la sposo e l'ammazzo è un film del 1971 diretto da Elaine May, qui al suo esordio da regista: la May firma anche la sceneggiatura ed è protagonista assieme a Walter Matthau. Henry Graham (Walter Matthau) è un ricco scapolo che ha scialacquato tutti i soldi lasciatigli in eredità dal padre. Arrivato alla bancarotta, è costretto a farsi prestare del denaro da suo zio, a condizioni molto svantaggiose,. Piuttosto che passare il resto della sua vita in miseria, Henry è anche disposto a rinunciare alla sua vita di scapolo, ma solo temporaneamente. Il suo piano infatti è quello di riuscire a far innamorare di sé una donna - che sia però ricca e sola - ucciderla, ereditare, e ricominciare a godersi la vita come aveva fatto fino a quel momento…

    Dopo varie candidate, le attenzioni di Henry si focalizzano su Enrichetta Lowell (Elaine May): una scialba, ingenua e goffa insegnante di botanica, con un ingente patrimonio, e che corrisponde perfettamente alla vittima che sta cercando. Nonostante sia ormai giunto alla scadenza per rimborsare il prestito allo zio, e nonostante le pressioni di questo - attraverso l'avvocato di Enrichetta - Henry riesce a convincere Enrichetta a sposarlo e si insedia nella sua nuova casa…

    Una commedia nera a cui la produzione volle dare un rassicurante "happy ending", tanto che il montaggio finale fu successivamente disconosciuto dall'autrice. Tuttavia, nonostante i rimaneggiamenti della produzione, il film si distingue per dialoghi e situazioni esilaranti, nonché per le ottime interpretazioni dei protagonisti Walter Matthau ed Elaine May che, godendo di un eccellente doppiaggio, non perdono nulla nella versione italiana. La pellicola in realtà puo’ essere considerata una metafora sul "farsi carico" e sull'"attivarsi". Un incapace che detesta nella moglie tutto quello che lui non è in grado di fare. Il rapporto d'amore si genera quando "l'imbranato" aspirante uxoricida si fa carico della più goffa e distratta fidanzata e poi moglie riconoscendole meriti e risorse non comuni. La morale, sì buonista ma anche realista, è che è difficile non imparare dagli altri.

     

     

    Vi aspettiamo dunque numerosi martedì 15 aprile alle 21.00 per il primo appuntamento con Happy End!… ed a presto con la prossima serata in allegria!!!

     

    Buon Divertimento!

     

     

  • HAPPY END! 2° Appuntamento (Lunedì 28 aprile 2014)

    Lunedì 28 aprile alle ore 21.00

    nuovo appuntamento con il bel cinema,

    ma solo quello che… diverte e finisce bene !!!!!

    Uno, due,tre!

    Un film di Billy Wilder,

    Commedia, USA, 1961 , 108'

     

    Secondo appuntamento per il nuovo format di Alphaville in questo vivacissimo 2014 ricco di iniziative e successi in particolare tra i format ’neonati’ dello storico Cineclub romano! Dopo LI SALVI CHI PUO’,  contenitore cinematografico   periodico  appassionato di  cinema bello e dimenticato giunto già alla sua settima apprezzata proposta cult, è nato su richiesta incalzante dei nostri appassionati spettatori (i tempi bui che stiamo attraversando?!?, l’ottimismo in quanto unica salvezza!?!, semplicemente la scelta del sorriso?) un nuovo, periodico appuntamento con HAPPY END!, il bel cinema d’autore passato e presente dedicato a chi vuole che le storie proposte finiscano bene… e non a scapito della qualità , naturalmente! E dunque saranno previlegiate  via via pellicole in cui la commedia, la farsa, il grottesco, il gioco, l’amore faranno la loro bella figura … e finalmente tutti vivremo almeno per una sera felici e contenti!!!

    Ad Alphaville  è possibile ridere e sorridere di gusto con le più belle commedie della storia del cinema  !

    Come anche per LI SALVI CHI PUO’, ai cinèphiles  spetta in ogni caso il compito di stanare le belle storie a lieto fine…a noi di Alphaville il dovere di continuare l’ imperdibile serie con un titolo made in USA davvero di successo all’epoca, quel Uno, Due,Tre! firmato nientepopodimenochè dal maestro di commedie Billy Wilder , qui davvero in forma smagliante perché alle prese con una storia ‘partigiana’ tra comunismo e consumismo irriverente e forsennata, puntualmente affidata alle splendide capacità attoriali del grande James Cagney! Risate assicurate per tutti… poveri e ricchi, conservatori e progressisti!

     

    Non certo di lentezza (...) può essere accusato One, two, three, del 1961, che è forse una delle più folgoranti riuscite della coppia Diamond/Wilder sul piano dell’intensità ritmica dei gag e dei dialoghi. La vertiginosa girandola di battute, di botte e risposte fulminee, rientra, certo, nella tradizione dei migliori prodotti dell’umorismo hollywoodiano (basta pensare a certe commedie di Hawks), ma sempre all’interno di quel discorso (psicologico) sulla coppia, o meglio ancora sulla difficile armonizzazione delle due metà, che un cinema dell’individualismo e della competizione non poteva non privilegiare. Qui, invece, del discorso sulla coppia, che anche Wilder ha sviluppato altrove (magari sotto la specie di “strana” coppia), non rimangono che tracce, labili accenni (per esempio, nel rapporto tra la figlia di Mac Namara e il genero comunista), mentre tutte le batterie sono puntate sulle radici stesse del comportamento individualistico-competitivo, sull’eterno homo economicus le cui motivazioni (cauzionate da un egoismo “naturale”) Wilder scorge alla base dei comportamenti “capitalistici” così come di quelli “comunisti”: ma non si tratta di qualunquismo o di “volgarità intellettuale”, quanto di misurare spregiudicatamente la distanza che intercorre tra le dichiarazioni ideologiche e la loro applicazione all’interno di quella logica dei blocchi (particolarmente virulenta ancora agli inizi degli anni ’60) che sembra rispondere ai più rigidi dettami del “sacro egoismo” da grandi potenze. Ciò che qui viene messo in scena è dunque lo sfasamento (marxiano) tra ideologia e struttura economico-produttiva, e nello spazio di questo sfasamento si affrontano il capitalismo individualista e nevrotico di Mac Namara (James Cagney) e quello burocratico, di Stato, dei suoi interlocutori di Berlino Est. (...) La regola cinica di Mac Namara, boss della Cola-Cola, intenzionato a conquistare il mercato tedesco orientale, e quella dei suoi corrompibili antagonisti “rossi”, trovano la loro consonanza nella falsa coscienza ideologica; ma certo, a questo livello, le simpatie di Wilder vanno più allo sfrontato capitalista senza ipocrisie, che al falso comunista ammantato di moralismo. Per il giovane Otto (Horst Buchholz), che potremmo definire comunista a-marxista, per cui il discorso moraleggiante, benché fatto in buona fede, prevarica sul realismo strutturale, Wilder ha invece una compassione divertita venata d’impazienza, espressa in un famoso scambio di battute: lo scandalizzato Otto prorompe nella domanda appassionata “Crede che tutti siano corrotti?!”, e la risposta del suo interlocutore, cinica e puntuale, è: “Non lo so, non conosco mica tutti”.

    Abbiamo già detto che la battuta si basa sul principio di interferenza, tra una domanda (o stimolo) prefigurante un campo determinato di risposte, e l’evasione della risposta effettiva dal campo prefissatole, secondo un procedimento di presa alla lettera dello stimolo. Questo procedimento è senza dubbio, e l’abbiamo visto, abituale in Wilder, ma giunge qui ad effetti di particolare efficacia, proprio perché alla base della lettera del segno c’è un’amarezza senza illusioni, un porsi davanti all’uomo con la disperata convinzione che non c’è altro da fare che riderne. (font Alessandro Cappabianca, Billy Wilder, Il Castoro Cinema, 1976)

     

    Vi va una Coca Colatutti insieme ad Alphaville!?!

    Vi aspettiamo dunque numerosi Lunedì 28 aprile  alle 21.00 per il secondo appuntamento con Happy End!… ed a presto con la prossima serata in allegria!!!

     

  • HAPPY END! 3° Appuntamento (Lunedì 5 maggio 2014)

    Lunedì 5/maggio/ 2014 H 21.00

    Happy end!

    3°nuovo appuntamento con il bel cinema, ma solo quello che… diverte e finisce bene !!!!!

    Baciate chi vi pare!

    Un film di Michel  Blanc, Commedia, Fr, 2002 , 108'

     

    Terzo delizioso  appuntamento per il nuovo format di Alphaville in questo vivacissimo 2014 ricco di iniziative e successi in particolare  tra i  format’ neonati’ dello storico Cineclub romano! Dopo LI SALVI CHI PUO’,  contenitore cinematografico periodico  appassionato di  cinema bello e dimenticato giunto già alla sua settima apprezzata proposta cult, è nato su richiesta incalzante dei nostri appassionati spettatori (i tempi bui che stiamo attraversando?!?, l’ottimismo in quanto unica salvezza!?!, semplicemente la scelta del sorriso?) un nuovo, periodico appuntamento con HAPPY END!, il bel cinema d’autore passato e presente dedicato a chi vuole che le storie proposte finiscano bene… e non a scapito della qualità , naturalmente! E dunque saranno previlegiate via via pellicole in cui la commedia, la farsa, il grottesco, il gioco, l’amore faranno la loro bella figura … e finalmente tutti vivremo almeno per una sera felici e contenti!!!

    Ad Alphaville  è possibile ridere e sorridere di gusto con le più belle commedie della storia del cinema  !

    Come anche per LI SALVI CHI PUO’, ai cinèphiles  spetta in ogni caso il compito di stanare le belle storie  a lieto fine… a noi di Alphaville il dovere di continuare l’ imperdibile serie con un titolo made in France davvero di successo in madrepatria all’epoca, quel Baciate chi vi pare! firmato  dal grande attore francese Michel Blanc, interprete eccellente di tanto cinema d’autore di gran successo, qui in forma smagliante  nella veste di regista di commedia della migliore tradizione francese, genere ‘tourbillon de la vie’, puntualmente affidata alle splendide capacità attoriali dell’affascinante ’bella senza tempo’ Charlotte Rampling, supportata dalla sensuale eleganza di Carole Bouquet! Un impedibile, leggero, spietato, divertente valzer delle coppie come solo certe commedie francesi sono in grado di orchestrare !!!

     

    "La vita può essere straziante ma se l'affronti zigzagando può essere divertente". La filosofia del zigzag, esercizio consistente nello schivare le inique fortune che il fato riserva lungo il nostro percorso terreno, è alla base di "Baciate chi vi pare", il divertente film del regista francese Michel Blanc. Già dal titolo, un invito leggiadro a concedersi spoglio da qualsivoglia remora alle suadenti lusinghe dell'amore, si coglie l'essenza, leggera come polline a Primavera, del senso della vita dei tanti personaggi che affollano i raffinati ambienti di una villa di lusso, di un albergo elegante di una località di mare o gli squallidi interni di un bungalow di plastica o di una casa messa frettolosamente in vendita. Strutturato nella forma di un lavoro teatrale leggero - con espedienti da commedia degli equivoci - il film impernia la storia che racconta attorno ad una settimana di vacanza trascorsa dai vari personaggi del film. Una settimana vissuta pericolosamente dove le tessere del domino sono sconvolte da uno straordinario gioco delle parti per poi tornare, conclusi i sette giorni di rivoluzione, diligentemente ognuna al proprio posto. Volàno di tali tumultuosi sconvolgimenti sono le ansie e le passioni, le cure e i desideri. Insomma, gli umani sentimenti come amore e gelosia, invidia e cupidigia, curiosità e voglia di libertà. Il tutto raccontato da Michel Blanc (che interpreta anche la parte di Jean Pierre, il marito geloso di Lulu, una sorprendente Carole Bouquet) con un divertito sorriso, sardonico ed autoironico, che impregna tutta l'opera rendendola gradevolissima e ricca di spunti interessanti. Blanc è anche ottimo autore della sceneggiatura - tratta dal romanzo "Summer Things" di Joseph Connolly - tagliata su misura dei personaggi e contraddistinta da una gragnola di battute argute e al vetriolo, caustiche come solo quelle tra donne che parlano di altre donne possono essere. Il film davvero assai funzionante, anche e soprattutto grazie alla prova dei suoi interpreti, in particolare di quelli femminili. Tutte le attrici, da Charlotte Rampling a Carole Bouquet, da Karin Viard (veramente brava nei panni di Veronique, la più "sfigata" del gruppo, il cui marito, disoccupato, colleziona contatori del gas...) a Clotilde Courau, duettano magnificamente sulla scena, capaci di alternare momenti di allegria con attimi di malcelata malinconia. Fra gli attori, una menzione merita Jacques Dutronc, con una faccia che è tutto un programma.

     

    Da vedere per non perdersi due o tre battute eccezionali,

    di quelle da raccontare…

     

    Vi aspettiamo dunque lunedì 5 maggio alle 21.00 in saletta per il terzo appuntamento con Happy End!… ed a presto con la prossima serata in allegria!!!